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Progetto coordinato da CSV Emilia ODV

Quali sono i poteri sanitari dell’Amministratore di Sostegno?

L’amministratore di sostegno è una figura giuridica introdotta per assistere chi non è in grado di provvedere, in tutto o in parte, ai propri interessi, compresi quelli in ambito sanitario. Questi poteri, che incidono molto sull’autodeterminazione della persona, sono definiti dal Giudice Tutelare nel decreto di nomina e variano da caso a caso, a seconda delle specifiche esigenze del beneficiario assistito. 

In genere, l’Amministratore di Sostegno può:

  • firmare il consenso ai trattamenti sanitari: è un potere fondamentale e riguarda sia le terapie farmacologiche che gli interventi chirurgici
  • scegliere le strutture sanitarie: l’amministratore può individuare e definire le strutture sanitarie più idonee per le cure del beneficiario
  • gestire le pratiche amministrative: la burocrazia legata alle prestazioni sanitarie, la richiesta di rimborsi, l’invio dei documenti necessari

 

Nonostante questi ampi poteri, ci sono decisioni che l’Amministratore di Sostegno non può prendere:

  • non può, ad esempio, disporre il ricovero coatto, cioè non può far ricoverare il beneficiario contro la sua volontà, salvo casi eccezionali previsti dalla legge
  • non può negare le scelte del beneficiario ma, anzi, deve sempre far sempre rispettare le volontà e le preferenze dell’assistito, anche quando non espresse in modo formalmente corretto
  • ignorare le direttive anticipate di trattamento (DAT) se l’assistito le ha redatte a tempo debito

 

Il nostro consiglio è questo: personalizzate i poteri. Analizzate sin dal principio con precisione la situazione sanitaria del vostro assistito e su di essa create i poteri insieme al Giudice Tutelare. Cercate di ottenere più risposte possibili, finché l’assistito è in grado di fornirle. Infine, informate il Giudice di tutte le decisioni importanti che prendete in ambito sanitario, e delle motivazioni. 

Ricordate che il vostro ruolo è garantire il rispetto dei diritti del vostro assistito, incluso quello all’autodeterminazione: far rispettare le sue opinioni e le sue volontà, anche se espresse in precedenza e anche quando non coincidono con le vostre.

 

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