10 Ott Più di un fratello… La storia di Dante e Valeria
Al compimento del 18° anno di età i miei genitori non hanno più potuto rinnovare l’affido di Dante, era con noi da 8 anni, mio fratello.
Il padre naturale si era opposto all’adozione pur rifiutando di occuparsene lui stesso…per Dante, invalido, si potevano solo aprire le porte di un istituto.
Ci sono state fatte alcune proposte dal Servizio sociale ma l’affetto e il legame che Dante aveva creato con la nostra famiglia si sarebbe interrotto rendendo vani quei piccoli progressi che Dante aveva fatto dall’ingresso in famiglia.
La proposta di nominare un amministratore di sostegno per Dante ci ha colto impreparati ma sembrava l’unico percorso per consentirgli di rimanere nel suo ambiente, a casa, con le sue abitudini, con i suoi affetti e per non regredire nella sua patologia. I miei genitori erano anziani, io ero già fuori di casa con un marito 3 figli piccoli, un lavoro! Cosa facciamo? E cos’è la cosa migliore per Dante? l’amministratore di sostegno? Quante domande, quante paure. Ma sono andata oltre, ho superato i dubbi e le paure per il bene Dante e sono divenuta il suo amministratore di sostegno.
Dante ora vive in casa con me e la mia famiglia, è sereno e pieno di voglia di fare tante cose. Tutti i mercoledì esce a mangiare la pizza con i suoi amici, periodicamente incontra il padre, 2 volte la settimana lo porto in palestra, la mattina lavora in una cooperativa.
Una sera Dante mi chiede di accompagnarlo il giorno dopo a compare una giacca. Mi meraviglio perché Dante ha già una giacca…..
Ma la giacca che lui vuole è speciale, deve essere rossa e di una marca dal nome Champions e con il cappuccio. Dante la desidera molto e quindi gli spiego che per poterla acquistare dobbiamo chiedere l’autorizzazione al giudice tutelare perché essendo una spesa straordinario io come suo amministratore devo chiedere il permesso. Per Dante sembra essere davvero importate, si intristisce e rimane deluso.
I servizi sociali non sono d’accordo che io assecondi una sorta di “capriccio”, ci sono altre giacche di altre marche che costano meno per Dante e poi è davvero una spesa utile per lui ?
Ma Dario non molla… vuole la giacca rossa champions, è il suo sogno, il suo desiderio !
Nonostante il parere contrario dei servizi io e Dante andiamo a comprare la giacca, del colore che lui desidera e nel negozio che lui ha scelto.
La gioia era tale per lui che le prime 3 sere ha dormito con la sua giacca nuova, è uscito a mangiare la pizza orgoglioso di indossarla.
Nonostante il parere negativo dei servizi sociali il GT ha ammesso la spesa della giacca tra quelle necessarie al sostentamento di Dante, perché la felicità e la gioia di Dante può anche venire prima del suo sostentamento.
All’uscita del negozio Dante si è fermato, mi ha guardata e mi ha abbracciato e ringraziato perché era felice ed io ero stata il tramite della sua felicità!